In questo blog si parla di mio figlio, Alex, adolescente affetto da una grave forma di autismo. Non ci troverete però la sua storia passo passo bensì una serie di racconti, a volte esposti con sarcastica ironia, altre volte rigurgitati con rabbia sulla tastiera. Riflessioni, cronache in presa diretta, fragorose risate, eruzioni di disappunto e quant'altro, il tutto proposto in sequenza casuale e senza un vero filo conduttore, spaccati di quotidiana convivenza con l'autismo. Uno strano percorso il nostro, una scuola di amore e di valori, di perseveranza e di coraggio, dove di imparare non si smette mai...

lunedì 8 ottobre 2012

Kola e Birillo, due cani coraggio



I primi comportamenti strani di Alex comparvero verso i 20 / 22 mesi di vita, e si acutizzarono prepotentemente dopo il compimento dei due anni. Il bimbo smise di parlare e regredì perdendo tutto ciò che aveva in precedenza acquisito. Autonomia nell'alimentazione, controllo sfinterico, capacità di camminare con stabilità .... tutto. Un reset completo. L'Alex che conoscevamo sparì e ce ne venne consegnato un altro, totalmente diverso e privo di libretto d'istruzioni.

Accendeva e spegneva in continuazione le luci a raffica tenendo lo sguardo fisso sulle lampadine, stava seduto di fronte alle pareti ruotando le mani in modo strano ed osservandosi da vicinissimo le dita in controluce, qualunque oggetto o giocattolo manipolasse non faceva altro che ruotarlo a mezz'aria con una morbosa attrazione soprattutto per le ruote delle macchinine che continuava a far girare tenendole a meno di 1 cm dalla pupilla, stava per lunghi periodi fermo con la fronte poggiata sul pavimento o contro il muro, a volte sbattendocela contro ripetutamente, sfregava il viso sul pavimento seguendo con l'occhio le fughe delle piastrelle, seguiva con la pupilla i profili dei mobili e dei battiscopa, e quant'altro...

Lo sguardo era soventemente perso nel vuoto, come se stesse osservando un qualcosa che solo lui vedeva, non ti fissava mai negli occhi preferendo guardare in basso, il volto perse qualsiasi espressività, non mostrava alcuna emozione, non sorrideva, non chiedeva nulla, nemmeno la pappa, e se lo tenevi in braccio spingeva morbosamente la fronte contro il tuo mento, idem con i nostri gomiti che cercava ossessivamente.

Non reagiva ad alcuno stimolo sonoro, nè tantomento rispondeva ai richiami. Spesso si rinchiudeva negli armadi e, siccome anche chiamandolo non rispondeva, ci faceva prendere ogni volta un grande spavento in quanto era come perderlo in casa, non riuscivi a trovarlo e andavi subito nel panico.

Il percorso di osservazione per arrivare ad una diagnosi certa era ancora lungo e non sapevamo quindi con certezza se fosse autistico, ma ci avevano detto che molti suoi tratti compotamentali erano purtroppo quelli tipici della sindrome autistica.

Ai test audiometrici i suoi timpani risultarono perfettamente funzionanti, era il cervello che aveva scelto di non utilizzarli. Stessa cosa con la voce.  L'autismo quando ti entra dentro cerca di isolarti dal resto del mondo, taglia tutti i canali di comunicazione, voce, udito e contatto visivo compresi.

Dopo mesi di terapie Alex iniziò a riutilizzare udito e voce e a guardarti negli occhi, seppur a fatica e con evidente fastidio. Fu una riconquista importantissima, se ciò non fosse avvenuto la sua vita futura sarebbe stata decisamente più compromessa di quanto non lo sia ora.

Sull'utilizzo della parola bisognava ripartire da zero. Inizialmente emetteva solo lamenti ed urla .... ma con un lungo lavoro di logopedia, durato anni, la situazione migliorò.

Con l'udito ci furono grossi problemi in quanto passò in breve tempo dal non sentire apparentemente nulla all'accusare i classici sintomi da iperacusia. Ciò significa che messo dinanzi ad alcuni tipi di rumori e di suoni si metteva improvvisamente ad urlare, schiacciandosi le mani contro le orecchie, ondeggiando avanti e indietro col tronco, e spesso scoppiando a piangere, come se tali rumori gli producessori fortissimi dolori alla testa o ai timpani.
Fu così che i colpi di tosse, l'abbaiare dei cani, il cinguettio acuto delle rondini, il suono del citofono, il trapano, il martello, la ventola del forno, il ronzio del frigorifero, il bruciatore della caldaia, il phon, l'aspirapolvere, la ricarica dello sciacquone del water ed una moltitudine di altre cose divennero fonte di terrore fobico per Alex ... e la nostra quotidianità iniziò a complicarsi.

I pareri dei medici erano come sempre discordanti, c'era chi supponeva che alcune frequenze sonore facessero vibrare eccessivamente i suoi timpani e c'era chi supponeva che i comportamenti di Alex scaturissero in realtà solo dalla paura per alcuni oggetti ed alcuni messaggi sonori il cui significato la sua testolina non era in grado di comprendere, con l'ipotesi che il bimbo stesse attribuendo lo status di essere vivente a qualsiasi giocattolo ed elettrodomestico provvisto di automatismi.

Ragionandoci ora, a molti anni di distanza, la risposta giusta era sicuramente la seconda.

Soprattutto il terrore per cani, rondini e piccioni iniziò a condizionare pesantemente la nostra vita. Nei mesi estivi ci toccava in casa morire di caldo in quanto tutte le finestre andavano tenute perfettamente chiuse per non fargli sentire le rondini, per uscire ed attravesare il cortile non ci dovevano essere rondini e piccioni nei paraggi, ma il bello erano le passeggiate .... col tempo Alex aveva imparato a memoria per ogni via di Somma quali fossero i cancelli con dietro un cane e quali quelli senza cane ... e bisognava continuamente cambiare marciapiede in modo da passare il più lontano possibile da quelli col cane dietro le sbarre, un continuo zig zagare ciondolando da un marciapiede all'altro, e nei tratti in cui c'era un cane sia a sinistra sia a destra pretendeva di camminare in mezzo alla strada sulla linea di mezzeria. Se lo si forzava in questi casi aveva crisi molto forti, spesso autolesive, si buttava a terra e sbatteva ripetutamente la nuca o la fronte sull'asfalto, si graffiava, si morsicava gli avambracci, a volte tentava addirittura di strapparsi gli occhi .... e al culmine della crisi era solito defecarsi ed urinarsi addosso .... un bel casino. Nelle nostre passeggiate era tassativo portarsi appresso un cuscino, dei ricambi, salviettine umidificate, una bottiglietta d'acqua e un asciugamano....

Sposando la tesi che non si trattasse assolutamente di problemi ai timpani iniziò tra i nostri esperti di riferimento a spuntar fuori il discorso della Pet Therapy. Ci dissero che mettere degli animali in casa poteva portare a due benefici per Alex, stimolare il ritorno di alcune emotività sparite da tempo e fargli comprendere che tutta quella sua paura per gli animali era immotivata. Decidemmo di provarci.

Inzialmente misi in sala un acquario ed una tartarughiera e sul balcone una gabbietta con due canarini. Rapidamente scomparve la paura per rondini e piccioni .... stava funzionando. Mostrò inoltre interesse per le due piccole tartarughe arrivando anche a dargli da mangiare dalle proprie mani, una volta però una delle tartarughe gli morsicò un dito e da allora ne divenne terrorizzato, al punto che fui costretto a darle via. Nei confronti dell'acquario nessun interesse, come se non esistesse, però iniziò a collegare il suo spegnimento con l'arrivo dell'orario della nanna, ciò ci permise di "impostare" l'ora della nanna quasi a nostro piacimento timerizzando l'impianto di illuminazione dell'acquario.

Volevamo prendere un gatto, ma scoprimmo subito che ne era fortemente allergico, allora cominciammo a pensare all'ipotesi cane.

Mettersi in casa un cane era però un bel salto, soprattutto perchè non avevamo il giardino nè tantomento un cortiletto di proprietà, decisi quindi che prima di tutto dovevo informarmi il più possibile sull'argomento.
Acquistai dei libri sulla Pet Therapy e sull'addestramento dei cani per il supporto ai disabili, anche su internet trovai molte informazioni. Ci fu consigliato da tutti di prendere una femmina di Labrador e scoprimmo che a pochi km da casa nostra c'era un allevatore con esperienze specifiche, lavorava da anni solo sui Labrador addestrandoli proprio per l'impiego a sostegno di disabili di vario genere, soprattutto non vedenti.

Andammo a trovarlo per sentire il suo parere. Spiegammo per filo e per segno la situazione. L'allevatore addestratore concordò che la soluzione migliore fosse una femmina di Labrador, ma che però doveva essere adulta e già addestrata.

"E' un bel problema, non risolvibile in breve tempo. A voi serve una femmina già preparata e adulta, che stia 24 ore al giorno a contatto con il bimbo. Deve diventare la sua ombra. Se avete l'idea di prendere un cane per poi tenerlo sul balcone, o chiuso in una gabbia in cortile per tirarlo fuori ogni tanto e portarglielo vicino, lasciate perdere. La pet therapy è un'altra cosa, il cane dovrà entrare in bagno con lui, stare nella sua camera con lui, anche durante la notte, mangiare al suo fianco, condividere con lui gli stessi giocattoli, etc... e se la cosa prende bene lo dovrete portare con voi anche durante le passeggiate, in auto, nelle vacanze, dappertutto. La vostra vita e il vostro concetto di impiego dei cani dovranno quindi mutare un pochino. Se non siete pronti ad accettare tutto ciò, ve lo dico francamente, lasciate perdere"

Io risposi "nessun problema, tutto ciò che può migliorare la situazione di mio figlio verrà fatto, senza riserve. Ma perchè occorre un esemplare adulto? Non è meglio prendere un cucciolo, che così crescendoci assieme ci si affezionerebbe di più?"

"Un cucciolo è assolutamente inadatto" replicò  "sarebbe troppo iperattivo e troppo invadente, il bambino molto probabilmente ne resterebbe spaventato ed inizierebbe a chiederne l'allontanamento. Una femmina adulta invece, di almeno 3 anni, manterrebbe un comportamento molto più pacato e protettivo, e se ben addestrata intuirebbe da sola di trovarsi di fronte ad un bambino in difficoltà che necessita aiuto, e soprattutto mai e poi mai gli si rivolterebbe contro anche se il bambino dovesse prenderla a calci o cercare di morsicarla. Questa sicurezza comportamentale la può dare solo una femmina adulta, e solo se ben addestrata"

"Capito. Quindi dovremmo acquistare una delle sue femmine adulte già addestrate?"

"Eh, magari fosse così semplice, a parte che le mie femmine non sono in vendita, ma comunque se un addestratore dovesse mai vendervene una quantificandovi nel prezzo di vendita tutto il lavoro svolto per la crescita e l'addestramento vi costerebbe più di un'autovettura nuova di media cilindrata"

"Quindi, cosa ci propone?"

"L'unica cosa che si può fare è che io vi tenga prenotata una femmina per le prossime cucciolate, sempre se nascono abbastanza femmine, in quanto ho già avuto altre prenotazioni, quando nasce diventa vostra, resta con la madre per il tempo necessario allo svezzamento, poi inizia la fase di crescita, ma resta qui da me. Da li in poi inizia la fase di addestramento, da fare con voi assieme, ma sempre qui da me. Dovrete quindi venire qui ogni sabato e, solo dopo che il cane avrà raggiunto i 3 anni, lo potrete portare a casa e metterlo accanto al bambino"

"Troppo tempo, a noi serve a breve. Ma occorre per forza attendere che abbia tre anni?"

"Può capitare, se siete fortunati, che si tratti di un esemplare particolarmente tranquillo già fin da piccolo, in tal caso si potrebbe provare a portarlo a casa già dopo il compimento del 1° anno d'età, ma io consiglio sempre in casi come il vostro di aspettare i tre anni, in modo che l'iperattività tipica della fase adolescenziale sia completamente sparita. In caso lo si possa portare a casa già al 1° anno poi comunque dovrete continuare a portarlo qui tutti i sabati per i due anni successivi, per completare l'addestramento"

"Ma nel caso si tratti di un esemplare tranquillo e che quindi lo si possa portare a casa già dopo il 1° anno d'età quanto ci verrebbe a costare il tutto?"

"Il prezzo di un cucciolo, comprensivo di addestramento completo, è di 2000 Euro, cui poi vanno aggiunti i costi delle vaccinazioni e del fatto che io ve lo tenga e ve lo nutra per un intero anno"

"Cavoli ... ma giusto per sapere, quando sono previste le prossime cucciolate?"

"L'anno prossimo farò coprire due delle mie femmine. Mi hanno già prenotato tre cuccioli femmina al riguardo, e non è detto che nascano più di tre femmine, può capitare che non accada, in tal caso bisognerebbe aspettare l'anno seguente. Ho 4 femmine da monta, e le faccio coprire due all'anno alternandole, i cuccioli che nasceranno dalle monte di quest'anno sono tutti già prenotati"

Niente da fare dunque, ci voleva troppo tempo. Nella migliore delle ipotesi oltre due anni prima di poterlo portare a casa.... Inoltre i prezzi erano assolutamente fuori dalla nostra portata.

Provammo a mettere degli annunci di ricerca su internet, per vedere se qualcuno aveva da dar via gratis, o a prezzo modico, una femmina adulta di Labrador, specificando che scopo avrebbe avuto quel cane per noi.

Ci rispose una famiglia di Brescia, erano disposti a regalarci un Labrador maschio di 6 mesi.

Sesso ed età si discostavano dai consigli degli esperti, quindi prima di decidere il da farsi provammo a parlarne con l'allevatore addestratore di prima. Ci disse che le possibilità che andasse bene erano molto basse, ma che se i proprietari ci davano la possibilità di prenderlo in prova solo per qualche giorno allora valeva la pena di andarlo a prendere per fare un tentativo.

I proprietari acconsentirono alla prova, e ci assicurarono che il cane era tranquillo e mansueto, e che sarebbe sicuramente risultato idoneo ad abbinarlo a nostro figlio.

Andammo a prenderlo ... belissimo, nome Tobia, ma accidenti quanto era grosso ... non credevo che a 6 mesi un Labrador potesse già essere così ... mah. In 2 ore di macchina non smise un attimo di abbaiare, rosicchiando gli interni del bagagliaio e facendo un sacco di danni .... Arrivammo a casa, lo portammo dentro e subito ripartì ad abbaiare, in modo inarrestabile, il bimbo si mise ad urlare chiedendo che il cane fosse mandato via, poi corse a chiudersi in camera e si mise a piangere. Accidenti, e adesso che facciamo? .... lo chiusi fuori sul balcone sperando che si calmasse ..... col cavolo, andò avanti ad abbaiare per 4 ore di fila saltando come uno stambecco e rosicchiandomi le gelosie delle finestre .... altro che tranquillo e mansueto ... quel cane sembrava indemoniato. Telefonai all'allevatore addestratore spiegandogli per bene la situazione e lui mi consigliò di riportarlo subito indietro, insistere avrebbe solo traumatizzato ulteriormente il bimbo, era un esemplare troppo iperattivo, forse già di natura, o forse perchè aveva subito violenze, e quindi era assolutamente inadatto, se non addirittura pericoloso, pensare di abbinarlo al bimbo. Lo riportai indietro immediatamente. Arrivato a Brescia alle 23:30 espressi le mie perplessità ed il proprietario mi confessò che aveva mentito, e che il cane stava cercando disperatamente di darlo via proprio perchè troppo esagitato, disse che "un cane più stupido di questo non l'ho mai visto in vita mia, e ne ho avuti molti prima, non fa altro che abbaiare, saltare, correre, distrugge e mangia tutto, i giocattoli del bimbo, scarpe, ciabatte, tutto, è un disastro, nemmeno spezzandogli due manici di scopa a legnate sulla schiena sono riuscito a farlo ragionare, è un cane impossibile da gestire! Io comunque in realtà vorrei provare a tenerlo ancora un po', alla fine ci sono affezionato, ma mia moglie non ne vuole sapere, soprattutto dopo che settimana scorsa si è mangiato completamente un paio di scarpe di Prada da 300 Euro, che lei mi aveva appena regalato per il mio compleanno. Abbiamo trovato pezzi di suola e dei lacci nelle sue feci, altrimenti nemmeno avremmo saputo che fine avevano fatto. Mia moglie mi ha dato un ultimamtum, o trovo qualcuno che se lo prenda alla svelta altrimenti mi ha giurato che un giorno di questi, mentre io sono al lavoro, lo va ad abbandonare in una qualche piazzola di sosta in autostrada".
"Che coglione" pensai, non solo picchi il tuo cane, ma cerchi di rifilarcelo dicendoci un mare di palle, con tutti i rischi che mio figlio poteva correre se messo dinanzi ad un cane del genere..... non ho parole. E complimenti anche per la moglie. Mi viene in mente solo un detto: "la madre degli imbecilli è sempre incinta".

Ce ne tornammo a casa tristi e delusi .... una brutta esperienza. Provai una gran pena per Tobia. Chissà che ne sarebbe stato di lui...

L'esperto di Labrador prese veramente a cuore la nostra situazione, ci furono altri incontri e ci dette molti consigli disinteressati. A parer suo potevamo a quel punto fare un tentativo totalmente diverso, o prendere un cucciolo di barboncino nano e farlo crescere con Alex, come un fratello, oppure provare a sentire i gestori del canile municipale di Gallarate in quanto era loro consuetudine usare alcuni dei loro cani per fare pet therapy su anziani infermi e malati terminali, e che quindi probabilmente avevano degli esemplari idonei che potevano fare al caso nostro.
Un barboncio nano da allevamento costava troppo, attorno ai 1000 Euro, così provammo a rivolgerci al canile di Gallarate. Scoprimmo che i gestori del canile erano i genitori di una amica di mia moglie, Aurora, della quale da tempo avevamo perso le tracce, come del resto avvenuto per quasi tutte le nostre amicizie. Aurora prese subito a cuore il nostro caso e ci invitò al canile nel giorno di chiusura. Andai io da solo. Spiegai nuovamente il problema anche a suo padre, chiesi se avevano una femmina adulta e tranquilla, che abbaiasse poco, e che potesse fare al caso nostro.

"Kola" disse Aurora con decisione "Kola è la  cagnolina che voi cercate, l'unica che potrei proporvi. E' bravissima, timida, schiva, tutto l'incontrario della iperattività, non abbaia mai, ma è dolcissima e affettuosa. Ogni tanto la usiamo per fare pet therapy su persone anziane di un centro qui vicino, persone che ormai si sono lasciate andare e non accettano più le cure. Kola gli va vicino, li fissa negli occhi, e loro cambiano, i loro visi riprendono espressività, si illuminano. L'accarezzano e gli torna la gioia e la voglia di vivere. Kola è magica, non so cos'abbia ma fa sempre questo effetto sulle persone malate. Gli voglio bene come a una figlia, e non la darei mai via, a nessuno, nemmeno per tutto l'oro del mondo, ma a voi sì, per il vostro bambino sarei disposta a cederla" .... notai che i suoi occhi erano lucidi, una lacrima scese percorrendole una guancia .. "vieni, andiamo a vederla"

Tutti i cani abbaiavano e saltavano come molle, leggevo in tutti i loro occhi la stessa disperata richiesta: "prendi me, prendi me, ti prego prendi me". Arrivammo dinanzi ad una unità contenente due cani, simili per taglia e morfologia, uno marrone chiaro e l'altro marrone scuro con una chiazza bianca sul petto, due meticci a pelo medio lungo, saltavano entrambi continuando ad abbaiare. Appena appoggiai le mani alle sbarre quello marrone scuro si fermò, si sedette, poi si drizzò con la schiena mantenendosi in accosciata, sollevò in alto le zampette anteriori e si mise a salutare ... sì, incredibile, mi stava salutando, con la lingua a penzoloni e con la coda che ruotava come una girandola impazzita .... quel cane era Kola e me ne innamorai all'istante, il suo sguardo era davvero magico, Aurora non aveva raccontato una palla, sembrava uno sguardo umano, due occhioni neri e marroni, lucidi, due calamiti che esprimevano dolcezza e amore all'ennessima potenza.

Mi spiegò che Kola non aveva età, l'avevano trovata randagia un paio d'anni prima, assieme ad un'altra cagnetta pressochè identica dalla quale sembrava inseparabile. Non avevano nè tatuaggio nè microchip nè medaglietta, quindi non c'era modo di sapere che età avessero e se avessero avuto un proprietario in precedenza oppure se fossero randagie fin dalla nascita. Probabilmente erano sorelle, forse gemelle, il manto color Coca Cola, le portarono al canile, le microchipparono, le sterilizzarono, e gli dettero finalmente un'identità: Koka e Kola.
Entrambe furono date in adozione nel giro di poco tempo, a due famiglie differenti. Di Koka non se ne seppe più nulla, l'adozione di Kola invece ebbe un triste epilogo, la cagnetta scappò due mesi più tardi dandosi alla macchia. Successivamente si seppe che nella famiglia adottiva, di Arsago Seprio, la picchiavano e la trattavano molto male. Fu ritrovata e recuperata dai volontari del Dogs Ground di Somma Lombardo una decina di mesi dopo e fu riportata al canile municipale di Gallarate dal quale non era più uscita. In pratica dopo la fuga dalla prima famiglia adottiva s'era fatta quasi un anno da randagia, era quindi una cagnetta abituata ad arrangiarsi e che amava vivere libera. Ci consigliò dunque di tenerla sempre al guinzaglio durante le passeggiate in quanto era alto il rischio che fuggisse nuovamente. Secondo Aurora aveva 3 anni o poco più, secondo suo padre almeno 13 ... ahahah ... che uniformità di pareri. A me sinceramente sembrava che avesse almeno 150 anni, sembrava vecchissima e piuttosto malconcia, ma accettammo di prenderla per un mese di prova, e solo dopo tale prova ne sarei eventualmente divenuto proprietario.

In quel periodo purtroppo Alex era molto irrequieto, aveva continuamente crisi distruttive durante le quali lanciava di tutto, ribaltava mobili e urlava a squarciagola ..... Kola si terrorizzò all'istante e scelse come campo base il punto finale del balcone, uno spertugio racchiuso tra un armadio di ferro e il muro in cui ci stava infilata a malapena ... quella per un po' divenne la sua cuccia in quanto di entrare in casa pareva non volerne proprio sapere ... e come dargli torto? Un conto era un anziano fermo su una sedia a rotelle .... tutta'altro conto era quell'indemoniato di mio figlio.

Ma per fortuna Kola non abbaiava, mai! E questo fu un grosso punto a suo favore. Col passare del tempo Alex iniziò a prenderci confidenza, non mostrò mai paura nei suoi confronti, e pian pianino la paura di Kola nei suoi confronti scemò. Iniziammo a vederli nella stessa stanza, fianco a fianco sul divano .... stava funzionando. Ogni tanto Alex gli passava la mano sulla schiena o gli permetteva di leccargli i piedi o le mani ... addiritura a volte Kola gli leccava la faccia e lui la lasciava fare .... incredibile!!! Eravamo contentissimi.

Nei momenti no Kola però scappava subito sul balcone, era terrorizzata, spesso urinava per la paura, ma col tempo imparò a riconoscere al primo sguardo lo stato di Alex, capendo quando gli si poteva avvicinare e quando invece era meglio starsene alla larga.

Una volta sgridai Kola, non ricordo per quale motivo, ed Alex mi dette una sberla sul braccio dicendo "Non sghida Kola il papà!" .... stupefacente, stavano ricomparendo sentimenti che in Alex credevamo morti per sempre, ciò che tutti noi speravamo.

I due interagivano raramente, in quanto Alex era spessissimo in crisi, però nei pochi momenti di condivisione avvenivano magie.

Continuava a restare misteriosa la sua età, avevamo chiesto un parere a tre differenti veterinari, i quali dopo averne esaminato dentatura e pupille avevano sparato tre cifre diverse ... "attorno agli 8 - 9 anni" il primo, "tra i 13 ed i 15 anni" il secondo, "meno di 7 anni" il terzo. Booohhh....

Purtroppo si scoprì immediatamente durante il primo mese di prova che Kola aveva una brutta malattia, "filaria allo stadio terminale, ormai ha il cuore pieno di vermi, non c'è più nulla da fare, non le consiglio nemmeno di tentare la cura, sarebbero soldi buttati"

...il tono del veterinario non mi piacque affatto, una decisione simile spettava a me, lui che ne sapeva di quanto tenessi a Kola. Dissi che volevo provare la cura ugualmente.

"Guardi che ci vogliono più di 200 Euro, e le possibilità che si salvi sono davvero poche, pochissime, io fossi al suo posto la riporterei al canile facendomela cambiare con un'altra, è ancora nel periodo di prova, la malattia ce l'ha dentro da molto, era già ammalata quando glie l'hanno data ed ha tutto il diritto di farsela cambiare"

.... mah, non mi sembrava assolutamente un discorso da amante degli animali, anzi... gli comunicai la mia decisione di provare la cura ... e la cura ebbe successo, tiè!!! Contro ogni previsione Kola guarì completamente. Nel frattempo il periodo di prova terminò e la adottammo definitivamente.

Nei mesi successivi i casi di interazione tra Alex e Kola divennero purtroppo sempre meno frequenti, Alex stava attraversando un periodo nero, quasi perennemente preda di crisi distruttive, eteroaggressività estrema, e per Kola non era una bella situazione, stava sempre il più lontana possibile dal bimbo conducendo vita solitaria.

Un bruttissimo giorno, durante una forte e prolungata crisi con interessamento sia del nostro appartamento, sia di quello dei miei suoceri (di fronte al nostro), sia del vano scala e del pianerottolo, Kola uscì dall'appartamento e scappò giù in cortile. Nessuno poteva andarla a prendere in quanto tutti erano impegnati con Alex, arrivò in auto il vicino di casa che telecomando alla mano azionò già da lontano l'apertura del cancello automatico ... in quell'istante Alex sradicò da una parete una scarpiera e la lanciò giù dal vano scala, generando con l'impatto sul pavimento dell'ingresso un botto pazzesco, simile a quello generato da un raudo ....... Kola scappò a gambe levate infilandosi tra le ante del cancello in movimento.....

Tornai dal lavoro, la situazione a casa si era tranquillizzata, ed iniziai a cercarla. Passai al setaccio tutte le vie, i parcheggi, i cortili, i parchi pubblici, fino a mezzanotte inoltrata, aggirandomi con una torcia elettrica e continuando a chiamarla a squarciagola .... ma niente da fare, era sparita.

Fiduciosi in un suo spontaneo ritorno lasciammo la notte il cancello spalancato, ma al mattino in cortile non c'era. Tra l'altro proprio due giorni prima aveva perso la medaglietta identificativa riportante i nostri numeri telefonici ... che sfiga.

Tappezzammo tutta Somma con cartelli corredati di foto ed attivammo anche la Polizia Municipale, il servizio di accalappiacani del Comune ed i volontari del canile municipale di Gallarate, spiegando a tutti che importanza avesse quel cane per noi.

La cercai tutte le sere per oltre una settimana, sotto un'impietosa ed insistente pioggia, senza alcun risultato; ricevemmo due telefonate per ipotetici avvistamenti ma si rivelarono dei falsi allarmi.

Cominciammo a perdere le speranze, Kola aveva anni di randagismo alle spalle quindi sapeva come cavarsela da sola e, se non voleva farsi trovare, sapeva sicuramente come e dove andare a nascondersi, Somma Lombardo è immersa nel Parco Naturale Lombardo Valle del Ticino, il più grande parco naturale d'Europa, e probabilmente si era allontanata dall'abitato tornando a quella vita selvaggia da cui era stata tolta anni prima.

Alex non fece nemmeno caso all'assenza di Kola, Katia (mia moglie) invece sprofondò nello sconforto. Piangeva in continuazione, diceva che gli mancava da morire il suo sguardo, la sua dolcezza ... "Prima o poi torna vero Andrea?" "Vero che la troviamo prima o poi?" "Poverina, starà bene?" "Sarà spaventata?" "Riuscirà a trovare da mangiare?" ... era angosciatissima.... e siccome veniva da un recente mezzo esaurimento nervoso stava iniziandomi a preoccupare.

Decidemmo di riprovarci, con in mente l'ipotesi "barboncino nano" mossa a suo tempo dall'allevatore addestratore di Labrador, ma prima ne parlammo ancora con lui.

Dai consigli ricevuti col barboncio avrebbe dovuto essere tutta un'altra storia...

"A mio parere quella è la razza migliore al mondo per l'abbinamento ad un bimbo con vita in appartamento. E' molto attivo e chiassioso come cane, ma è intelligentissimo, secondo in questo solo al Border Collie, è molto affettuoso e sensibile, si renderà conto egli stesso delle difficoltà del bimbo e imparerà a modulare i propri comportamenti in sua presenza in base allo stato del bimbo, ha un grande intuito e sa distinguere le situazioni ed i contesti in un millisecondo. Prendendolo cucciolo e crescendo quindi con voi vi si affezionerà oltremodo, tenete conto che il barbonico più di ogni altra razza si lega sempre indissolubilmente ai propri padroni, e non alla casa, difatti non fa la guardia alla casa se sa che dentro non c'è il padrone in quanto lui non difende la proprietà bensì solo il padrone, se però in casa c'è il padrone allora farà la guardia in modo impeccabile. Infine ha un coraggio incredibile, non ha paura di nulla e di nessuno e non fugge via in situazioni di forte pericolo per la propria incolumità. Si scaglierebbe anche contro un leone per difendere il padrone. Col barboncino quindi l'interazione col bimbo sarà costante, starà sempre accanto a lui, anche durante le sue crisi più forti, anzi col tempo imparerà a darvi una mano nel contenimento del bimbo nei momenti peggiori, imparerà a sorvegliarlo e ad intervenire per riportarlo all'ordine quando occorrerà farlo. Sarà quindi utile anche a voi e non solo al bimbo. Vedrete, non ve ne pentirete, però prendetelo maschio, e cucciolo, vi raccomando."

Seguimmo in toto il suo consiglio e così andammo in cerca di un barboncino nano, in un negozio di animali ne trovammo esposto uno, maschio, età 4 mesi e mezzo, color miele ... perfetto, non aveva pedigree e quindi aveva un prezzo un pochino più abbordabile: 800 Euro. Appena Katia lo vide il cucciolo gli saltò letteralmente in braccio, fissandola negli occhi, sembrava gli dicesse "eccomi, sono tuo, che aspetti? Paga e portami subito via con te!". Però 800 Euro non ce li avevamo ... decidemmo di pensarci su qualche giorno.

Kola ormai era sparita ... nessuna traccia di lei, nessun'altra segnalazione ... niente! Mancava una settimana a S. Valentino e Katia continuava a piangere, col morale sotto ai piedi .... così decisi per la pazzia. Andai in quel negozio e mi misi a contrattare il prezzo, spuntai uno sconto di 50 Euro e la possibilità di ritirarlo pagando solo 100 Euro, con l'accordo che poi avrei portato 50 Euro ogni mese fino all'estinzione del debito. Il negoziante accettò. Gli detti l'acconto e tutti i miei dati.

"Passi domani che le faccio trovare pronti i documenti. Con quelli va all'ufficio angrafe canina di Gallarate e fa la registrazione del cane a suo nome così viene fatto l'abbinamento microchip-proprietario, dovrà pagare una piccola tassa, io intanto le preparo il cagnolino, una bella lavata, una regolatina al pelo, etc... Dopodomani torni qui con la ricevuta di registrazione e se lo può portare a casa. Intanto se vuole scegliere un collare e un guinzaglio, o magari una pettorina...."

Era fatta, ormai non si poteva più tornare indietro ....

A casa cercai di mantenere segreta la cosa con l'idea di fare una sorpresa a Katia per S. Valentino .... ma lei continuava a piangere e così gli dissi tutto. Ne fu molto contenta. Decidemmo insieme il nome: Birillo, come il cane di Rocky...

Arrivò il giorno in cui dovevo andarlo a ritirare, ed Alex era in piena crisi, una crisi di quelle brutali ... decisi di andare una corsa ... in casa c'erano 5 adulti a lottare col bimbo ... montai in macchina, puntai il muso verso il cancello .... ed improvvisamente entrò una Tempra Station Wagon .... mi lampeggiò, suonò il clacson, da dentro una mano mi faceva dei segni .... chi cacchio è? Boh... Scesi e mi avvicinai ...  era il proprietario del canile municipale di Gallarate, il padre di Aurora

"L'abbiamo trovata, abbiamo trovato la Kola, l'abbiamo trovata, abbiamo ricevuto una segnalazione stamani da parte di una signora che abita nei boschi di Mezzana, aveva visto uno degli annunci di ricerca e diceva che nel prato davanti alla sua fattoria c'era un cane uguale a quello della foto, siamo corsi lì ed era proprio lei, Kola. E' qui in macchina, te l'abbiamo riportata."

E mentre terminava il suo intervento, esposto con grande entusiasmo, dalla portiera posteriore sinistra scese Aurora, con in braccio Kola ....

Mi si bloccò la saliva in gola ... credo che divenni pure bianco come una parete appena rinfrescata .... pensai "e mo', che si fa?". Kola non l'avrei certo respinta, ma al tempo stesso ormai avevo dato l'acconto per Birillo e ne ero già divenuto ufficialmente proprietario, lo stavo andando a ritirare, gli avevo già dato un nome ed era li in negozio preparato a festa che gioiosamente attendeva di conoscere la sua nuova famiglia.... non potevo più ritornare sui miei passi e dirgli che non lo volevo più... che casino.

Ringraziai adeguatamente i gestori del canile di Gallarate e portai su in casa la Kola, era sporchissima, magra da far paura e puzzava come una latrina, ma vidi grande felicità nei suoi occhi. La legai per sicurezza alla ringhiera del balcone, e cercai di prendere rapidamente una decisione su Birillo consultandomi con Katia ... ma lei non aveva nemmeno il tempo di stare a discutere, Alex era in piena crisi e stava facendo vedere a tutti i sorci verdi .... mi lanciò un'occhiata, di quelle che spiegano senza parlare, ed io andai di corsa a ritirare Birillo. Tornai dieci minuti dopo ed Alex era messo ancora peggio di prima, 5 adulti non bastavano più, serviva anche il sesto, io. Legai Birillo ad una gamba del tavolo e mi gettai nella mischia. Parando pugni e bloccando gambe cercai di pensarci su...

"Se la situazione era difficile da gestire con un cane, come faremo con due? Non è che stiamo facendo una cazzata? E se Alex lo ammazzasse di botte? E' così piccolo...."

Ma ormai era li, 5 mesi scarsi di vita, legato alla gamba di un tavolo, in una casa sconosciuta, sentendo oggetti infrangersi e persone urlare, e nessuno li ad accarezzarlo.... "Ma dove cavolo son finito?", sicuramente sarà stato quello il suo pensiero in quel momento, poverino...


Son passati 6 anni da quel giorno, e non mi sono pentito di quella decisione, presa in pochi secondi ed in un momento di confusione generale.

E' stata difficile con due cani nella nostra situazione, ma ce l'abbiamo sempre fatta. Birillo si è dimostrato un cagnolino eccezionale, ed è arrivato a fare tutte quelle cose che l'allevatore di Labrador aveva preventivato, ed anche di più. Incredibile.
Crescendo ha indentificato in Katia la sua padrona ed in Alex il soggetto bisognoso di aiuto, di comprensione, e a volte di interventi decisi.

Quando il bimbo va in crisi Birillo si frappone tra lui e mia moglie e, se serve, tra lui e la mobilia, abbaiando e fingendo intenzioni mordaci, e ciò facendo spesso Alex arretra e si blocca.
Se Alex invece semplicemente sembra sul punto di iniziare a derivare allora Birillo si rizzà sull'attenti come una vedetta e non lo perde di vista un secondo, e se capisce che sta per fare qualcosa che non dovrebbe fare abbaia e ci corre a chiamare.
Questi comportamenti sono stati di grande utilità.

Quando invece Alex è tranquillo Birillo tende a disinteressarsene, mostrando più interesse per Katia e per Kola.

Al momento della nanna però dormono tutti nello stesso letto ... Birillo tra Alex e Katia, e Kola ai piedi del letto. L'asociale del branco sono io ... ahaah.

Ci sono stati, soprattutto all'inizio, momenti molto probematici per Birillo, Alex più di una volta lo ha preso a calci ed in un'occasione addirittura lo ha lanciato giù dal balcone .... ma tutte le volte Birillo ha reagito come se non fosse succeso nulla, tornando subito vicino al bimbo con ancora più convinzione di prima. E' incredibile l'amore che sa dare un cane, incredibile.

Kola in compenso ha imparato da Birillo a fare tutto quel che prima non faceva ... ora è giocherellona, vivace, molto meno timida, abbaia, anche troppo, cerca la compagnia e le carezze, ed ha molta meno paura di Alex. Sembra ringiovanita di trent'anni rispetto a quando per la prima volta varcò la soglia di casa nostra.

Ora Alex non ha più paura dei cani, purchè non abbaiano troppo, prima invece ne era terrorizzato a prescindere, se quindi durante una passeggiata ci capita ora di incrociare un pedone con il cane al guinzaglio Alex resta tranquillissimo, mentre se passa davanti ad un cancello con dentro un cane da guardia si limita ad accelerare il passo, fissando il cancello con preoccupazione nella speranza che il cane non si metta ad abbaiare ... però almeno ci passa davanti, prima invece era tutta un'altra storia.


Provando quindi a fare un bilancio provvisorio su quanto abbia giovato ad Alex l'inserimento di animali in casa ... non saprei ... le difficoltà logistiche sono state tante, anche a livello di gestione nel quotidiano .... però tutto sommato io mi sento soddisfatto, e Katia idem, i benefici su Alex si sono visti, soprattutto grazie a Birillo, ma anche in parte grazie a Kola che ha fatto da apripista.

Di strada da fare insieme ce n'è ancora tanta ... però per ora un bel ringraziamento se lo meritano.

Grazie dunque a Kola, cagnetta senza età, golosissima e che spacciava la sua pigrizia per timidezza...




...e grazie a Birillo, temerario guerriero Samurai nonchè guardia del corpo personale di mia moglie.




Non mi pentirò mai di averli presi ... e guai a chi meli tocca ... sono come figli.








3 commenti:

  1. bellissima storia,complimenti

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  2. Mentre leggevo speravo tanto che le cose fossero andate bene in questo incontro così bello e difficile. E spero che continuino sempre meglio per tutti voi.

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  3. Credo che non mi stancherò mai di leggere le tue storie...non visito il blog spesso, ma quando lo faccio resto inchiodata su un post fino alla fine.

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